Daniele Semeraro

Giornalista

Il Web, territorio privilegiato per le intercettazioni e per altra roba “scottante”?


→ D@di per Geekissimo.com

Ormai lo sanno anche i muri: in molte redazioni giornalistiche stanno circolando delle intercettazioni telefoniche molto “piccanti” riguardanti il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e un ministro. Intercettazioni che, se divulgate, creerebbero un vero e proprio terremoto politico. Senza entrare, ovviamente, nel merito della faccenda, volevo fare un ragionamento (ascoltando come sempre i vostri commenti in merito) partendo da un fatto accaduto ieri pomeriggio.

Ieri subito dopo pranzo Dagospia, il sito “gossipparo” sul mondo della politica, del giornalismo e della finanza curato da Roberto Dagostino (che, tra l’altro, da settimane parla di queste intercettazioni), ha annunciato che finalmente sul Web qualcuno aveva osato pubblicare i file audio integrali, senza però citare il nome del sito. Immediatamente si è scatenata una vera e propria caccia al file audio, tra Google e YouTube. File che, però, sarebbe risultato frutto di uno scherzo.

Uno scherzo che, però, potrebbe anche andare a finire molto male: la magistratura romana, infatti, incalzata anche dai legali del premier, avrebbe immediatamente preso provvedimenti per oscurare il sito. Ma come? Oscurare un sito per delle intercettazioni false? “Ormai – spiega Roberto D’Agostino – è scoppiato quello che tutti potevano immaginare. Ciò che viene fatto oggi per goliardia viene preso per vero. È talmente andata avanti questa realtà di pornocrazia, tra sesso e politica, che non si riesce più a distinguere tra il vero e il falso”. Ovviamente qui non stiamo a sindacare se il file audio sia vero o falso.

Quello che ci chiediamo, invece, è il perché dell’oscuramento di un sito che invece probabilmente si avvaleva solo del diritto di satira e, soprattutto, della libertà di manifestazione del pensiero. Tra l’altro, con le redazioni che non sanno come agire con queste intercettazioni (i giornali rischierebbero molto nel pubblicarle) il Web sembra essere diventato il luogo naturale dove pubblicarle… e c’è chi giura che entro pochi giorni potrebbe spuntare un sito – registrato chissà dove – contenente la versione integrale delle intercettazioni di cui tutti parlano. Che ne pensate?


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