Daniele Semeraro

Giornalista

8 e 9 novembre sciopero



(Per problemi alla connessione Internet in questi giorni il Blog potrebbe non essere aggiornato. Mi scuso per l’inconveniente).

L’8 e il 9 novembre sciopero dei giornalisti.

“I giornalisti italiani sono nuovamente costretti alla mobilitazione e allo sciopero a causa dell’atteggiamento di netta chiusura degli editori della Fieg, dell’Associazione dell’emittenza locale Aeranti-Corallo e dell’Agenzia per il Pubblico impiego Aran nelle vertenze per i rinnovi contrattuali della categoria.
La Giunta esecutiva della Fnsi e i rappresentanti dell’Associazioni regionali di stampa hanno tentato oggi, fino in fondo, di trovare un’intesa con la Fieg per un accordo sulla proposta degli stessi editori di far slittare di due anni la trattativa per il rinnovo quadriennale del contratto.

Le proposte della Fieg sulla parte economica biennale, sul lavoro autonomo e sul recepimento della Legge 30 relativa alle flessibilità del mercato del lavoro, purtroppo non hanno consentito al Sindacato di trovare spazi di trattativa credibili. In particolare, sulla Legge 30 la Fieg si è dichiarata disponibile a discutere solo su quei pochi punti che la stessa legge demanda alla trattativa fra le parti. Per aspetti decisivi come il distacco, il trasferimento di rami di azienda o le cessioni, il lavoro in appalto, la Fieg ha escluso qualunque ipotesi di impegno meramente politico a contenere l’efficacia delle norme, preannunciando invece la piena applicabilità delle misure più pericolose per la professione giornalistica e l’autonomia della categoria.

Per il lavoro autonomo, la Fieg ha confermato di non ritenere il tema dei freelance e dei collaboratori un possibile oggetto di qualsivoglia trattativa futura. Gli editori hanno confermato di non essere controparte per regolare il lavoro autonomo e si sono limitati a confermare quanto è già scritto nel contratto per un esame del fenomeno di tipo statistico, respingendo quindi qualunque ipotesi di negoziato.

La Fnsi ritiene che un’intesa per un accordo biennale, una volta verificata l’attuale impossibilità di un contratto quadriennale per la distanza tra le due piattaforme, fosse possibile nel confronto di oggi e sia ancora raggiungibile se gli editori fossero disponibili a formulazioni avanzate e trasparenti. Il Sindacato dei giornalisti ha purtroppo dovuto verificare la rigidità della posizione della Fieg e quindi l’assenza di condizioni minime e credibili per un’intesa ragionevole.

Il Sindacato dei giornalisti deve inoltre registrare la totale assenza di un avanzamento delle posizioni di netta chiusura dell’associazione delle emittenti locali Aeranti-Corallo. Questa organizzazione, che oggi rappresenta aziende che occupano oltre mille giornalisti quasi tutti contrattualizzati, si ostina e respingere la piattaforma della Fnsi tendente a migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle colleghe e dei colleghi uniformando, in particolare, il regime dell’orario di lavoro a quello degli altri giornalisti.

Il Sindacato non ha ancora ottenuto risposta dall’Aran alla richiesta di apertura delle trattative per il contratto dei giornalisti degli Uffici Stampa della Pubblica amministrazione. Una mancata risposta che contrasta con la recentissima sentenza del Tribunale del Lavoro di Roma che ha sancito la legittimità contrattuale della Fnsi peraltro chiaramente prevista dalla Legge 150/2000. Nei prossimi giorni il Sindacato dei giornalisti formalizzerà nuovamente all’Aran la richiesta di fissare la data di inizio delle trattative.”

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana

Si riportano di seguito le modalità dello sciopero dei giornalisti:

i giornalisti dei quotidiani del mattino e dei quotidiani free press si asterranno dal lavoro nelle giornate di martedì 8 e mercoledì 9 novembre per impedire l’uscita dei quotidiani nelle giornate di mercoledì 9 e giovedì 10;

i giornalisti dei quotidiani del pomeriggio si asterranno dal lavoro in modo da impedire l’uscita dei quotidiani nelle giornate di mercoledì 9 e giovedì 10 novembre;

i giornalisti delle agenzie di stampa, dei service, delle strutture sinergiche nazionali e locali, dei giornali telematici, dei siti web e dei portali internet si asterranno dal lavoro dalle ore 07.00 di martedì 8 alle ore 07.00 di giovedì 10 novembre;

i giornalisti free-lance, i collaboratori ed i corrispondenti e i giornalisti degli uffici stampa si asterranno dal lavoro per le intere giornate di martedì 8 e mercoledì 9 novembre;

i giornalisti dell’emittenza radiotelevisiva pubblica e privata analogica e digitale, nazionale e locale, e dei canali tematici satellitari legati o no a network terrestri si asterranno dal lavoro a partire dalle ore 06.00 di mercoledì 9 sino alle ore 06.00 di venerdì 11 novembre;

i giornalisti dei periodici settimanali si asterranno dal lavoro in modo da impedire l’uscita del primo numero utile raggiungibile;

i giornalisti dei periodici mensili parteciperanno all’azione sindacale nei modi e nelle forme decisi dai Comitati di redazione d’intesa con le rispettive redazioni.
Non sono previste deroghe di alcun tipo.

Nel corso dello sciopero, nelle emittenti radiotelevisive nazionali, saranno assicurati soltanto i notiziari in forma ridotta previsti da eventuali accordi aziendali. Le Associazioni Regionali di Stampa potranno, in casi particolari, autorizzare le emittenti locali a trasmettere una finestra informativa, di non più di 5 minuti, nel corso della quale dovrà essere data lettura dei comunicati sindacali. Pertanto, non andrà in onda nessuna trasmissione o rubrica giornalistica, né andranno in onda trasmissioni registrate in giornate precedenti, che abbiano come conduttori o protagonisti giornalisti, né avvenimenti sportivi con la cronaca di giornalisti. In ogni caso sarà assicurata la presenza dei Cdr in tutte le redazioni al fine di predisporre notiziari straordinari in presenza di eventi di particolare gravità e interesse per l’utenza.
Per impedire recuperi di produttività i Comitati di redazione potranno proclamare, ove necessario, lo stato di agitazione ed il blocco degli straordinari nei giorni precedenti e successivi agli scioperi.


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