Daniele Semeraro

Giornalista

Pensieri sconnessi dopo la visione de “Il Grande Sogno”


Dopo aver visto “Il Grande Sogno” di Michele Placido, film ambientato durante gli anni della contestazione studentesca del ’68, continuo a pormi – sempre più – diversi interrogativi sull’Italia di oggi.

 


 

Dove sono finiti i valori e gli ideali per i quali, fino a quarant’anni fa, i miei coetanei si battevano?

Che ce ne facciamo di film come questi, (vedi Videocracy, per citare un’altra pellicola di questo periodo) se poi l’opinione pubblica non cambia mai e si continuano a guardare i vari X-Factor, Grande Fratello, Tg1 e Tg5, che annebbiano le menti ed eliminano i reali problemi del Paese?

Perché si continua a permettere a Berlusconi e ai giornalisti a lui compiacenti (vedi Vespa) di sfruttare il dolore della povera gente (vedi terremoto e fantomatica consegna delle prime case in diretta Tv) per fare propaganda?

Perché dobbiamo vergognarci, come italiani, a ogni uscita pubblica del nostro presidente del Consiglio?

Perché ancora nessuno (praticamente nessuno) parla dell’incredibile conflitto d’interessi economici che si sta creando con le tante alleanze politiche e finanziarie tra il gruppo Fininvest e la Libia?

E soprattutto: perché non c’è nessuno che fa una vera opposizione? Perché non c’è una forza credibile, capace di prendere in mano la situazione?


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