Daniele Semeraro

Giornalista

L'Australia vieterà l'uso di YouTube nelle scuole


Il bullismo potrebbe essere causato dall’effetto-imitazione dei video presenti su YouTube. O almeno è quello che pensano al ministero dell’Istruzione di Victoria, il secondo stato popoloso dell’Australia, che corre ai ripari e blocca l’accesso al più famoso sito di video-sharing nelle sue 1.600 scuole pubbliche. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata un’aggressione – filmata – ai danni di una ragazzina di 17 anni.

Non è la prima volta che lo stato australiano si trova a dover bloccare alcuni siti: il ministro dell’istruzione Jacinta Allan ha infatti spiegato che c’è già una lista lunga di siti non accessibili dai computer scolastici. “Il nostro stato non ha mai tollerato i bulli – ha dichiarato – e quindi la tolleranza zero si applicherà anche online. Tutti gli studenti – continua – hanno il diritto di navigare su internet, ma noi siamo anche obbligati a farli crescere e studiare in un ambiente sano e produttivo”.

Servirà bloccare YouTube nelle scuole per combattere il bullismo tra i più giovani? Non sarebbe stata meglio una campagna che coinvolgesse studenti, insegnanti e genitori? Capita spesso, infatti, che quando viene vietato l’accesso a qualcosa si ottenga l’effetto contrario.


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