Daniele Semeraro

Giornalista

“Assaggiare” un dominio? Ora, anche per l’Icann, è diventato un problema


→ D@di per Geekissimo.com

“Assaggiare” un dominio? È, purtroppo, una bruttissima pratica, molto diffusa e difficile da estirpare. E ora anche l’Icann, l’ente internazionale che come sapete ha molti incarichi di gestione della rete internet come l’assegnazione degli indirizzi Ip, ha deciso che si tratta di un problema non più accettabile. Di cosa si tratta? È presto detto: è come se comprassimo dei vestiti molto costosi, li usassimo la sera stessa per una festa e il giorno dopo li riportassimo in negozio, con la scusa magari che abbiamo scoperto che non ci stavano bene.

Siccome i servizi di registrazione di domini offrono solitamente cinque giorni di tempo per “ripensarci” e annullare l’acquisto di un dominio, imprenditori senza scrupoli o ragazzini molto scaltri pensano bene – la cosa succede tuttora, e sicuramente sarete capitati centinaia di volte su siti del genere – di acquistare ogni dominio immaginabile, metterci sopra esclusivamente delle pubblicità (appunto, per cinque giorni) e vedere che tipo di guadagno si riesce ad ottenere. Poi, alla fine, rimandano indietro i domini che non soddisfano il loro interesse, mentre registrano definitivamente quelli più appetitosi. Per poi, magari, rivenderli a chi è veramente interessato a prezzi astronomici.

Addirittura, molti costruiscono una specie di flusso di lavoro continuo, per cui i domini vengono registrati, poi rimandati indietro, poi il giorno dopo registrati con società diverse, e così via, in modo da utilizzare sempre i giorni del diritto di recesso. Secondo una statistica abbastanza recente, nel maggio del 2006 circa il 90 per cento dei domini registrati era di questa natura. Ora, dicevamo, l’Icann ha ammesso che questo è un problema, e quindi sta iniziando a pensare a una soluzione, anche se queste persone sono poco punibili perché in teoria si avvalgono delle leggi esistenti.

I cinque giorni, infatti, servirebbero in realtà per correggere eventuali errori di ortografia (come ad esempio se avessimo registrato www.geekissimol.com invece di geekissimo.com, e così via). Fino ad ora l’associazione che difende i diritti dei proprietari dei siti .org è riuscita a ottenere una linea più dura, e di conseguenza la registrazione “solamente” di 152.700 domini al posto dei 2,4 milioni del mese precedente. Ma per i .com, immaginiamo, ci sarà ancora parecchio da aspettare. Sicuramente vi sarà capitato centinaia di volte di finire su siti del genere. Vi è mai capitato, però, di voler registrare un sito e che questo fosse già stato registrato da società senza scrupoli?


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