Daniele Semeraro

Giornalista

Ci voleva Google per dare la caccia ai delinquenti?


Probabilmente, negli ultimi mesi, avrete sentito notizie del genere: “Evasori fiscali beccati grazie a Google Maps”, “Con Google Earth si contrasta l’abusivismo edilizio”, e così via. Da qualche tempo, infatti, le autorità di tutto il mondo hanno iniziato ad utilizzare i servizi di mappe forniti da Google&co. per gli usi più disparati.

L’ultima notizia in ordine di tempo viene dal Wisconsin, negli Stati Uniti, dove grazie alle mappe di Google la polizia ha scoperto che un uomo stava coltivando ettari di marijuana all’interno del proprio terreno. Almeno per ora è impossibile dire quante autorità utilizzino ogni giorno Google Earth, ma una cosa è certa: questo tipo di servizi non costa praticamente nulla ed è più conveniente (in termini di denaro e anche di comodità) che prendere elicotteri o noleggiare costosissimi aerei. In tempi di ristrettezze economiche succede anche questo.

L’utilizzo di questo servizio si sta rivelando utile proprio per le dispute agrarie, per “beccare” coloro che denunciano “una piccola porzioncina di terra” e poi magari hanno chilometri e chilometri quadrati di campi oppure, come nel caso sopra descritto, per scovare coltivatori di sostanze illegali. Anche se, bisogna ammetterlo, spesso le mappe sono vecchie di mesi. Ma allora cosa succederà quando, in un futuro non troppo lontano, la cartografia sarà aggiornata magari ogni settimana?

Essere spiati da un occhio elettronico per di più gratuito certo non fa piacere a molti (soprattutto, ovviamente, a chi manda avanti progetti illeciti), ma come sempre si apre il dibattito tra favorevoli e contrari. Contrari perché ovviamente si va a minare la privacy di quello che ogni individuo può fare all’interno delle proprie “mura domestiche”; favorevoli perché ovviamente in questo modo si combatte ancora meglio il crimine.


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.