Daniele Semeraro

Giornalista

I giovani della “generazione Google”? Sono impazienti e intolleranti verso il Web


→ D@di per Geekissimo.com

I giovani della “generazione Google” sono impazienti e intolleranti verso internet. Parola dello University College di Londra, che ha svolto una ricerca sull’utilizzo della rete da parte dei ragazzi di oggi. Ventenni che sicuramente si trovano a proprio agio con il computer come nessuna delle precedenti generazioni, ma che forse proprio perché si trovano troppo a proprio agio, si trovano sempre più a commettere degli errori.

È quasi ovvio che i ventenni di oggi diano “del tu” al computer molto più che i ventenni di cinque o dieci anni fa. Poi, però, se leggiamo bene tra le righe della ricerca, capiamo che utilizzare di più il computer non significa essere più inclini all’uso del computer, anzi. “Gli studenti di oggi – si legge – passano molto più tempo al computer, ma mostrano anche un’incredibile impazienza verso la ricerca e la navigazione, e tolleranza zero nei riguardi di qualsiasi ritardo o problema che impedisca loro di soddisfare entro pochi secondi i propri bisogni di ricerca”.

Il Web come sappiamo bene è una grandissima risorsa per cercare informazioni e documentarsi; sembra, invece, che soprattutto i ragazzi di oggi non si soffermino sugli articoli, ma li selezionino secondo chissà quale criterio (probabilmente quello della fretta) scegliendo solo quelli della prima pagina del motore di ricerca. Questo fenomeno l’ho notato anch’io nei confronti di tanti coetanei e ragazzi anche molto più giovani di me, che dicono di “non aver trovato niente” su internet solo perché si sono limitati a guardare la prima pagina dei risultati di Google o ad aver fatto una ricerca semplice su Wikipedia.

Mentre noto, al contrario, che molte persone in avanti con l’età che si accostano a internet, vedono il Web come un libro o come un giornale, e quindi tendono a leggere tutte le righe di tutto quello che gli capiti davanti. Ovviamente non è positivo né il primo comportamento né il secondo; ma chiaramente poi il tempo e la pratica sono gli unici maestri della navigazione e della ricerca in rete. Oggi (per altri motivi) ho visitato per lavoro una scuola elementare di Roma con una splendida aula d’informatica: la mia speranza è che insieme alle “periferiche di input e di output” i bambini e i ragazzi imparino anche come utilizzare e sfruttare al meglio la rete. Avete degli esempi da portarmi? Che ne pensate?


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