Daniele Semeraro

Giornalista

Pubblicare il proprio lavoro, o metterlo gratuitamente su Wikipedia? Per alcuni scienziati non c’è dubbio: Wikipedia


→ D@di per Geekissimo.com

Pubblicare il proprio lavoro su una rivista scientifica o renderlo disponibile, a tutti, su siti come Wikipedia? È il dilemma che si stanno ponendo alcuni scienziati dell’American Physical Society, che da giorni stanno intraprendendo una lotta nei confronti della casa editrice di Physical Review Letters, che non dà loro la possibilità di condividere le proprie ricerche su internet, perché protette da copyright.

Una volta pubblicata la propria ricerca sulla rivista, i diritti andrebbero a finire tutti alla casa editrice, che poi non darebbe il consenso affinché si possano creare delle “opere derivate”. “È irragionevole e completamente folle che in un campo come il nostro – spiega uno degli scienziati – accadano cose del genere. Le nostre scoperte devono essere disponibili alla maggior parte delle persone possibile“.

La casa editrice, così come molte altre, è ferma nelle sue idee, anche se sembra che le forti pressioni di questi giorni potrebbero spingerla a rivedere le sue scelte in tema di copyright. Alcuni altri editori, come l’inglese Royal Society, hanno già adottato politiche di copyright che consentono la riproduzione (almeno parziale) online.

Dal mio punto di vista la comunità scientifica dovrebbe davvero reagire, come sta facendo questo gruppo di scienziati, contro le case editrici: internet è nato grazie agli scienziati, e le ricerche dovrebbero sempre essere il più possibile diffuse gratuitamente. Siete d’accordo? Se foste degli editori, lascereste che i lavori scientifici dei vostri autori possano circolare in rete? O applichereste politiche restrittive?


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