Daniele Semeraro

Giornalista

Uomo licenziato perché un malware autoinstallatosi sul suo computer dell’ufficio aveva scaricato centinaia di immagini pedopornografiche

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Questa brutta avventura potrebbe essere presa ad esempio per una pubblicità di sistemi ritenuti più sicuri di Windows, come Mac Os X o Linux. Ma purtroppo è accaduta davvero. Il Massachusetts Department of Industrial Accidents ha licenziato un suo dipendente, il signor Michael Fiola, intraprendendo tra l’altro una procedura legale nei suoi confronti, in quanto all’interno dei suoi file temporanei internet del computer dell’ufficio erano presenti immagini chiaramente pedopornografiche.

“Il mio capo mi ha chiamato nel suo ufficio alle nove del mattino – ha spiegato Fiola ad alcuni quotidiani locali – e c’erano tutti, dal mio supervisore al direttore del personale. Senza permettermi di spiegare alcunché mi hanno dato la lettera di licenziamento, rimanendo in silenzio perché così aveva consigliato il loro legale”. Purtroppo, però, i legali (della difesa e dell’accusa, insieme) analizzando meglio il computer dell’uomo non hanno potuto far altro che arrendersi, in quanto non c’era alcuna prova del fatto che il dipendente avesse scaricato materiale illegale. Perché? Perché il materiale pedopornografico l’aveva scaricato un malware.

In particolare, un esperto forense d’informatica (che ha tenuto in consegna il laptop aziendale per circa un mese) ha spiegato in un report di trenta pagine che il software di protezione dai virus installato sul computer era obsoleto e “corrotto”, e per questo il sistema di Fiola era stato preso d’assalto da spammer e cracker che hanno bombardato il suo hard-disk con immagini pedopornografiche. Tra l’altro, sembra che questi virus risalissero all’anno precedente, quando il computer lo utilizzava un altro dipendente.

Al momento non sappiamo se l’uomo sarà reintrodotto al lavoro, ma immaginiamo di sì; anzi, probabilmente all’uomo converrebbe citare per danni l’azienda, anche se poi dovrebbe comunque trovarsi un altro lavoro. Una storia, dunque, degna della pubblicità e della fiction, ma purtroppo tutta vera. Vi siete mai trovati in una situazione imbarazzante per colpa di problemi simili? Io ricordo che una volta in un posto dove lavoravo una ragazza stava commentando un articolo appena scritto con il caporedattore, quando (per colpa di un malware presente sul computer) è apparsa all’improvviso – tra l’ilarità generale – una foto molto molto esplicita…


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