Daniele Semeraro

Giornalista

Yahoo!-Gmail, la battaglia della posta continua. Ma nonostante il regalo di Natale di Google, a vincere, almeno per ora, è sempre Yahoo!


D@di per Geekissimo.com

Siamo ormai giunti alla fine dell’anno, e come potete immaginare è tempo di tirare le somme nei più svariati ambiti e argomenti. Su TechCrunch.com è uscita un’interessante classifica dei servizi e-mail più utilizzati durante il 2007, proponendoci dei grafici molto interessanti su una battaglia, quella tra Yahoo!Mail e Gmail di Google, che continuerà probabilmente anche durante i prossimi anni.

In particolare, dal novembre 2006 fino allo scorso mese, Yahoo! rispetto a Gmail rimane praticamente irraggiungibile, con una media di 235 milioni di visitatori unici del primo contro i circa 75 milioni del secondo. Quello che possiamo notare, però, è sicuramente una lenta ascesa del servizio di posta elettronica di Google, che – lo ricordiamo – è nato nell’aprile del 2004 ma che rosicchia diversi milioni di visitatori ogni mese con i suoi servizi innovativi e la grande quantità di spazio di storage a disposizione. A proposito, da Gmail – pochi se ne sono accorti, in realtà – è arrivato anche un piccolo regalo di Natale a tutti i suoi utenti.

Lo storage del servizio di posta elettronica di Google, infatti, proprio il giorno di Natale ha superato i 6 Gigabyte di spazio per ogni singolo utente. E gli altri servizi, come se la cavano? Hotmail (quest’anno “rinato” attraverso il servizio Windows Live) secondo comScore si attesta sui 47 milioni di visitatori unici, mentre la posta di Aol (popolare negli Stati Uniti) si attesta intorno ai 42-43 milioni.

Ma – si chiedono in molti – cosa dicono le previsioni per quanto riguarda il futuro? Se non interverranno altri servizi di posta elettronica “rivoluzionari”, la guerra tra Yahoo! e Gmail si farà sempre più agguerrita, e addirittura si calcola che tra il 2009 e il 2010 ci possa essere il sorpasso di Big G nei confronti di Yahoo!, superando quota 300 milioni di visitatori unici. Ma stiamo parlando, ovviamente, di un futuro troppo lontano.

(Si ringrazia Techcrunch.com per il grafico)


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