Daniele Semeraro

Giornalista

Veronesi: "Sì all'eroina di stato, calerebbero i tossicodipendenti

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L’ex ministro della Salute interviene nel dibattito sulle droghe pesanti
In Svizzera, dove si sperimenta da 14 anni, scesi del 20% i morti per overdose

Veronesi apre all’eroina di stato
“Così calano le dipendenze”

di DANIELE SEMERARO

ROMA – “Liberalizzare le droghe pesanti fa calare il numero dei tossicodipendenti”. Umberto Veronesi, ex ministro della Salute, commenta, in un’intervista al settimanale Grazia, il dibattito sulle “stanze del buco”, i luoghi attrezzati con personale sanitario e già attivi in diverse città europee per tenere sotto controllo le tossicodipendenze.

Veronesi spiega che il risultato emerge da uno studio condotto dall’università di Zurigo: “L’esperimento è iniziato nel 1991, quando la Svizzera ha cominciato un programma di somministrazione controllata di eroina. Se dieci anni fa i neoconsumatori erano 850, oggi la cifra è scesa a 150 (l’82% in meno). Secondo gli autori dello studio, questi dati dimostrano che la politica ‘liberale’ sulla droga della Svizzera non ha provocato la tanto temuta ‘banalizzazione’ del consumo di eroina, cioè il rischio di usarla di più perché era più facile procurarsela”.

“Al contrario – continua Veronesi – la dipendenza da eroina è diventata sempre più un problema medico e ha perso la sua immagine di ‘atto di ribellione’. I risultati di questa richiesta non mi meravigliano, già dopo un anno dalla legalizzazione dell’eroina per i tossicodipendenti gravi, all’inizio degli anni Novanta, il governo elvetico aveva ottenuto una riduzione del 20% dei morti per overdose”.

Poi aggiunge: “Questo dimostra che la legalizzazione delle droghe ha effetti positivi. Intendiamoci, io sono contro tutti gli stupefacenti, ma penso che non sia con il proibizionismo che si risolva il problema. Siamo tutti contrari alle droghe, leggere o pesanti, nessuno dice che fanno bene. Ma abbiamo soltanto due scelte davanti a noi: proibire o educare”.

“La proibizione non è un deterrente – conclude il professore – al contrario fa aumentare nei giovani il desiderio della trasgressione. Non solo: la proibizione rende costosissime le droghe e spinge chi ne fa uso a compiere atti criminali per procurarsele. E c’è un ultimo argomento a favore della droga di Stato: il priobizionismo è all’origione del mercato nero che alimenta la malavita internazionale, e in Italia è il più forte sostentamento per la mafia. Sono convinto che se vogliamo combattere davvero la criminalità organizzata bisognerà considerare seriamente l’abolizione del proibizionismo”.

(13 giugno 2006)

(Nella foto: Umberto Veronesi)


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