Daniele Semeraro

Giornalista

Piedi e riscaldatori


Piedi e riscaldatori

Negli Holiday Inn arriva una nuova figura professionale: il riscaldatore
di letto. Negli Usa invece è partita la moda del rubare i piedi durante gli incidenti. Le notizie più incredibili della settimana

 

RISCALDATORI DI LETTO
La crisi economica degli ultimi mesi ha creato, lo sappiamo bene, tanta disoccupazione e tanti malumori, soprattutto nella fascia più giovane della popolazione, quella cioè che si affaccia al mondo del lavoro. Ma la situazione, promettono i principali leader mondiali – Berlusconi e Obama in testa – sta migliorando. Iniziano ad aprirsi nuove prospettive per il futuro e soprattutto iniziano a crearsi nuove opportunità lavorative. Come sta succedendo alla catena internazionale di alberghi Holiday Inn, che in tre strutture in Inghilterra (due a Londra e una a Manchester) sta creando nuovi posti di lavoro. Receptionist, direte voi? Direttore di sala? Tecnico degli ascensori? Cameriera? No, riscaldatore di letto. Si tratta di un lavoro, come capirete, di grande importanza e responsabilità. Vestito con una muta in modo che nessuna parte del corpo tocchi direttamente le lenzuola, al riscaldatore di letto viene chiesto di occupare il letto dell’ospite un’ora prima che questo vada a riposare, in modo che, una volta entrato nel letto, non senta freddo. Nel kit del bravo riscaldatore figura anche un termometro, per assicurarsi che la temperatura non scenda mai sotto i 20 gradi. “È come avere una borsa dell’acqua calda gigante nel proprio letto”, ha spiegato in modo molto serio e professionale Jane Bednall, portavoce della catena alberghiera. Ma perché non scegliere un sistema di riscaldamento elettrico o con borse dell’acqua calda? Perché la presenza umana è sì un po’ indiscreta, ma sicuramente è più sicura: quante volte le borse dell’acqua calda si sono aperte, ustionando le persone? E quante volte le lenzuola hanno preso fuoco a causa degli “scaldotti” elettrici?

 

BATTUTA INFELICE SU TWITTER, ARRESTATO PER TERRORISMO
Quante volte ci è capitato, scherzando ovviamente, di dire a un nostro amico “ti ammazzo” o “questa è una rapina”? Ovviamente lo si fa per ridere e per scherzare. Ma, se volete un consiglio, non fatelo in Inghilterra! Potrebbero prendervi molto, molto sul serio. Com’è successo a un ragazzo maniaco di Twitter, che è stato addirittura accusato di terrorismo per aver scritto sul social network “L’aeroporto è chiuso, avete una settimana per risolvere la cosa altrimenti lo faccio saltare in aria. Tutto qua, una semplice frase per ridere e vantarsi un po’ davanti agli amici, che però è costata al ragazzo, Pal Chambers, un arresto e un interrogatorio di oltre sette ore. Per uscire di prigione l’utente Twitter ha anche dovuto pagare una salata cauzione, e, sorpresa delle sorprese, tornato a casa ha trovato una bella letterina nella posta elettronica. Sì, quella del licenziamento.

 

IL PIEDE RUBATO
Chissà quante ne vedranno, ogni giorno, i vigili del fuoco, gli agenti di polizia stradale o gli infermieri delle ambulanze. Gli incidenti automobilistici sono, infatti, tra i traumi che sfigurano di più i corpi delle persone. Ma allora perché, avrà pensato una vigile del fuoco della Florida, non prendersi ogni tanto “un ricordo” della tragedia? La donna, intervenuta sulla scena di un incidente tra diverse auto sulla Interstate 95 in Florida, ha pensato bene, infatti, di appropriarsi di un piede mozzato e di portarselo a casa. L’uomo a cui apparteneva il piede, però, non era morto, ed è stato trasportato d’urgenza qualche ora dopo all’ospedale in elicottero. Cerca qui e cerca là, il piede però non si trovava da nessuna parte. Solo dopo una lunga indagine il capo dei vigili della Contea di St. Lucie, Ron Parrish, ha ammesso che un membro della propria squadra si era impossessato indebitamente del piede della vittima. La donna, che tra l’altro addestra segugi per specializzarli nel ritrovamento di cadaveri (ecco perché, forse, avrebbe sottratto il “corpo del reato”) è stata messa in congedo.

 

GLI “ASSASSINII DOMESTICI” PIÙ DIFFUSI? COL TELECOMANDO TV
Questa settimana si è parlato molto del ragazzo che ha ucciso il padre durante una partita alla PlayStation. Si è ironizzato e si è parlato della violenza che avviene tra le mura di casa. Ma nessuno si è preso la briga di ricordare che l’“uccisione domestica” più frequente è quella col telecomando Tv. L’ultima in ordine di tempo è avvenuta a Londra proprio qualche giorno fa e anche in questo caso il lancio del telecomando come atto estremo di una baruffa coniugale è risultato fatale. Un ingegnere elettronico di Londra ha infatti ucciso la moglie colpendola a un’arteria vertebrale fragile, che le ha provocato un’emorragia cerebrale. L’uomo, 46 anni, dovrà scontare (solo!) tre anni di prigione. “Ha scagliato il telecomando contro la moglie – ha spiegato alla stampa il suo avvocato, Jonathan Goldberg – ma per sfortuna ha colpito una parte molto fragile di cui nessuno era a conoscenza. È stato un evento veramente incredibile e fortuito, come vincere la lotteria“. Abbiamo sentito bene? Come vincere la lotteria?

 

ARRESTATO TRE VOLTE IN TRE GIORNI
Torniamo negli Stati Uniti, dove un ragazzo di Boston ha trascorso tre giorni in prigione. Gli è andata bene, direte voi. E no: perché è stato arrestato tre volte in tre giorni. Il ragazzo, 25 anni, è stato arrestato per la prima volta di martedì per aver violato alcune norme del codice della strada: guidava con la patente ritirata, aveva una targa falsa, aveva falsificato i documenti, era ubriaco e il suo veicolo non assicurato. Prigione e uscita dopo il pagamento di cauzione. Il giorno dopo, mercoledì, il ragazzo è stato arrestato con l’accusa di aver rubato ben 10mila dollari in una rapina a un salone di bellezza specializzato in ricostruzione e cura delle unghie (sarà probabilmente la prossima frontiera delle cure di bellezza, considerato i soldi che si guadagnano!). Prigione e uscita dopo il pagamento di cauzione. Il giovedì, infine, è stato arrestato per tentata violenza sessuale ai danni della sua ex-fidanzata. Anche qui, prigione e pagamento di cauzione. Ma quando si decideranno a tenerlo in gabbia per qualche giorno in più?


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