Daniele Semeraro

Giornalista

Condominio a rischio privacy, garante pronto a intervenire



L’Authority avvia una consultazione per una nuova normativa
“Sotto accusa” verbali delle riunioni, circolari e avvisi morosità

Il condominio nel mirino del garante
“A rischio la privacy degli abitanti”

di DANIELE SEMERARO

ROMA – Privacy in condominio: un argomento sempre attuale e che, soprattutto, crea in continuazione battibecchi e piccole liti fra condòmini e amministratori. Da ora in poi, però, alcune “spiacevoli” situazioni (come i nomi dei morosi affissi nelle bacheche, la circolazione di dati personali dei condòmini, la conoscenza da parte di terzi dei prospetti contabili o dei verbali assembleari, la partecipazione di estranei alle assemblee) potrebbero non accadere più.

In seguito alle numerose segnalazioni giunte, infatti, il Garante della privacy ha deciso di avviare una consultazione pubblica sulle problematiche legate alla protezione dei dati personali nei condomìni. E così, in vista dell’adozione di un provvedimento generale in materia, l’Autorità, composta da Francesco Pizzetti, Giuseppe Chiaravalloti, Mauro Paissan e Giuseppe Fortunato, ha deciso di dare voce a quanti (tra inquilini, portieri, associazioni di condòmini, proprietari, amministratori) sono interessati a dare un contributo di idee, suggerimenti, soluzioni. Per questo il Garante ha messo online sul proprio sito un documento di riferimento nel quale sono indicati gli usi leciti dei dati dei condòmini e i diritti a questi riconosciuti dal Codice della privacy.

In particolare, nel documento si legge che “possono formare oggetto di trattamento da parte dei condòmini le sole informazioni personali riferite a ciascun condòmino che siano necessarie allo svolgimemnto delle attività di gestione ed amministrazione delle parti comuni”. Mentre “non possono essere messi a disposizione di soggetti terzi dati personali riportati nei prospetti contabili o dei verbali assembleari o consentendo la presenza in assemblea di soggetti non legittimati a parteciparvi. Analogamente – continua il documento – non possono essere diffusi dati personali, ad esempio mediante l’affissione di avvisi di mora in spazi condominiali accessibili al pubblico”.

Si tratta di “una consultazione pubblica aperta a tutti per affrontare le tematiche della vita quotidiana e mediante la quale ognuno potrà finalmente dare il suo contributo, suscitando problematiche e inviando osservazioni e suggerimenti – ha detto Giuseppe Fortunato, componente dell’Authority -. È un metodo che innova nel rapporto tra istituzioni e cittadini all’insegna della trasparenza e della partecipazione democratica”. I contributi dovranno giungere entro il 27 febbraio sul sito ufficiale del Garante.

(8 febbraio 2006)


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