Daniele Semeraro

Giornalista

Il wrestling è la "nuova favola". Ma i bambini temono il bullismo



Secondo il rapporto Eurispes-Telefono Azzurro su infanzia e adolescenza un quarto dei bambini italiani non ha mai ascoltato fiabe dai genitori

Il wrestling è la “nuova favola”
ma i bambini temono il bullismo

di DANIELE SEMERARO

ROMA – I genitori italiani potrebbero non sentirsi più chiedere dai propri bambini “Papà, mi racconti una favola?” prima di andare a letto. Secondo il sesto rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Eurispes e di Telefono Azzurro, per molti bambini sta svanendo l’idea romantica dei genitori che raccontano loro le fiabe. Per un quarto degli intervistati, tra i sette e gli unidici anni, addirittura si tratta di un’esperienza familiare mai fatta; solo il 40%, invece, si è sentito raccontare “Cenerentola” o “Biancaneve” qualche volta, mentre il 30,9% di loro ammette di ascoltare favole più frequentemente.

Ad accompagnare, allora, la crescita dei bambini è sempre più la tv (di gran lunga preferita ai libri, ai fumetti e alla radio) e gli strumenti informatici. Un terzo dei bambini intervistati segue programmi televisivi o cartoni animati da 1 a 3 ore al giorno, mentre ben l’8,4% di loro la guarda oltre 5 ore. Il dato forse più allarmante è che oltre la metà dei bambini afferma di vedere programmi col bollino rosso, mentre solo il 21,6% lo fa in compagnia di un adulto. Tra i programmi più seguiti c’è sicuramente il wrestling, che entra talmente nell’immaginario dei più piccoli al punto di suscitare tentativi di emulazione: al 31,6% dei bambini, infatti, è capitato di lottare contro qualcuno “come al wrestling”.

Compagno di viaggio sempre più gettonato dell’adolescenza è poi il computer, insieme a Internet. Questi mezzi vengono solitamente utilizzati per giocare o scaricare musica e film. Ma non solo: la maggior parte degli intervistati utilizza la Rete per cercare informazioni relative ai propri interessi, e quasi il 50% di essi la utilizza per fini di studio. Anche il telefonino, ormai, entra nelle tasche della metà dei bambini: il servizio preferito rimane l’invio di sms.

Un altro dato purtroppo allarmante, che si collega, però, con la moda sempre più dilagante del wrestling, è quello che arriva dal bullismo: tre bambini su quattro, infatti, temono questo fenomeno e si difendono da esso. Il 42,3% degli intervistati fra i 7 e gli 11 anni dichiara di subire spesso brutti scherzi, il 39,6% provocazioni o prese in giro ripetute. Luoghi privilegiati per queste offese immotivate, la scuola e la strada. Di solito i bambini chiedono aiuto agli adulti, c’è anche chi però si aggrega al gruppo del bullo dominante e chi, invece, fa finta di nulla. Tra i soprusi più diffusi il furto di oggetti e di cibo.

(18 novembre 2005)

(Nella foto: I bambini di una scuola elementare di Roma acclamano il loro eroe del wrestling, Bobby Lashley)


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