Daniele Semeraro

Giornalista

Smau, dove innovazione e tecnologia si incontrano nel segno dell’Open Innovation


L’innovazione made in Italy si dà appuntamento, come ogni anno, allo Smau di Milano, fiera specializzata nel mettere in contatto domanda e offerta di innovazione. Gli annunci e le novità più importanti

Cercare soluzioni innovative al di fuori delle mura della propria azienda, stringere partnership strategiche, trovare nuove idee e stare all’avanguardia rispetto ai competitor: tutto questo è Smau, storica fiera dell’innovazione di Milano che da qualche anno ha cambiato pelle, puntando tutto sul mettere in contatto domanda e offerta di innovazione. “Da 56 anni – ci racconta Pierantonio Macola, presidente di Smau – siamo il luogo in cui le imprese vanno per fare innovazione, e come in una specie di agenzia matrimoniale il nostro compito è quello di fare incontrare le nostre imprese e gli attori in grado di implementare innovazione in azienda”.

Open Innovation: a che punto siamo?

Tema di quest’anno è l’Open Innovation, cioè il contatto tra imprese “tradizionali” e startup per rimanere competitivi. “Si tratta di un concetto complicato”, ci spiega Alberto Onetti, chairman di Mind The Bridge che a Smau ha presentato la prima ricerca proprio sul tema dell’Open Innovation. “Le imprese – continua – non possono più innovare internamente ma per andare avanti devono coinvolgere innovazione che è sviluppata da soggetti terzi. Una pratica che sta prendendo piede anche se c’è ancora grande distanza nei confronti dell’Europa e dei sistemi internazionali”. Ma allora, chiediamo, come sta messa l’Italia? “Abbiamo ancora una grande capacità produttiva – spiega Onetti – ma il problema è che i nuovi paradigmi tecnologici sono completamente diversi e soprattutto hanno tassi di evoluzione spaventosi. Per questo c’è la necessità di continuare a ripensare in modo totalmente diverso il modo di fare e di lavorare delle aziende”. E quando gli chiediamo se i giovani italiani sono competitivi rispetto ai loro colleghi, Onetti non ha dubbi: “Non abbiamo nulla da temere, se non per un atteggiamento che è forse troppo umile. In un mondo in cui – conclude – come ci si presenta conta, un po’ più di aggressività in senso buono e capacità di vendersi aiuterebbe a dare ai nostri talenti ancora più spazio”.

Tra AR, IA e IOT

Realtà virtuale, intelligenza artificiale, internet delle cose. Sono le tecnologie 4.0 che si trovano in praticamente tutti gli stand della fiera. E a Smau oltre 70 casi di successo fra aziende ed enti pubblici hanno ricevuto il Premio Innovazione, un riconoscimento per quelle realtà che vedono nell’Open Innovation un’opportunità di crescita. “Qui – spiega ancora Macola – abbiamo oltre cento operatori internazionali che vengono proprio a cercare quei talenti di cui l’Italia è sempre stata ricca e che in questa stagione diventa vitale per innovare anche grandi imprese”. 

Quello che ci ha colpito di più

Tante le startup e le piccole realtà innovative del Belpaese presenti a Smau. A cominciare da Ad Hoc 3D Solutions, che ha mappato in 3D la volta del tunnel del Monte Bianco, dando così la possibilità a chi si occupa di sicurezza di rilevare a distanza eventuali crepe. O come Eb Hi-Tech Fashion che per combattere il freddo ha creato capi come piumini, leggings e solette che si riscaldano comandati da un’app e si ricaricano come un normale cellulare. C’è Guardian, azienda che è partita dall’esperienza del terremoto in Emilia per creare un sistema di sensori domestici connessi tra loro che – oltre a monitorare fughe di gas, fumi, allagamenti – riconoscono l’onda primaria di un terremoto e avvertono l’utente in 16 millisecondi con una potente sirena. E sempre da Guardian arriva un sistema che verrà installato su tutti i treni e permette – attraverso una specie di portachiavi – di essere allertati in tempo reale se la propria valigia viene spostata anche di pochi centimetri o di lanciare un allarme in caso di pericolo.

Dalla stampa 3D alla radio emozionale

Tanto spazio alla creatività e alla stampa 3D, con la siciliana Artficial che riproduce in fibra di mais opere d’arte famose (da studiare a scuola o da esporre in casa). Mentre da Rovigo gli ingegneri di Desamanera hanno introdotto la stampa 3D dei minerali per recuperare gli scarti di estrazione o delle industrie. Grande spazio alla sostenibilità anche da Pradella, che sta creando in diverse città italiane isole digitali che permettono di ricaricare bici elettriche e smartphone, anche a induzione comodamente seduti su una panchina. E poi ci sono i giovanissimi della fondazione Cluster Tav che hanno creato un dispositivo medico che permette di controllare a distanza la riabilitazione motoria di un paziente. Infine, per chi non ne avesse abbastanza di intelligenza artificiale, arriva da Ancona TuneApp: una radio on demand creata in collaborazione con il dj Andrea Pellizzari che, oltre a permetterci di creare il nostro palinsesto, tramite il riconoscimento biometrico riconosce il nostro stato d’animo facendoci ascoltare la canzone giusta per ogni momento. 

Gli annunci di Zte

A Smau il colosso cinese delle telecomunicazioni Zte, attivo in Italia con un forte piano di investimenti in innovazione e sicurezza, ha presentato il nuovo smartphone 5G Axon 10 Pro e tanti strumenti dedicati all’internet delle cose, alla connettività fuori e dentro casa e all’intrattenimento con la realtà virtuale. “Zte oggi – ci spiega Hu Kun, ceo di Zte Italia e presidente Zte Western Europe – sta lavorando molto attivamente per supportare le nuove sfide che attendono le industrie tradizionali. Il 5G – campo in cui Zte è molto attiva – non darà solo benefici alle persone ma aiuterà molto anche l’industria: la struttura costruita insieme all’università de l’Aquila non è solo pensata per fare test o dimostrazioni sul 5G ma anche per coinvolgere diversi player tra cui grandi compagnie e startup per sperimentare quali potrebbero essere le applicazioni migliori per la nuova rete wireless”.


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