Daniele Semeraro

Giornalista

Google inizia a perdere colpi. O no?


D@di per Geekissimo.com

Oggi mi sono imbattuto in un interessante articolo che parla dei risultati delle ricerche di Google. Forse non ci avevate mai fatto caso, ma quando effettuiamo una ricerca con Google, questo ci fornisce, nella pagina dei risultati della ricerca, anche il numero di pagine che ha trovato (come si vede anche dalla foto). Ma il numero è assolutamente approssimativo: solitamente, infatti, l’utente medio guarda solo la prima e la seconda pagina (quindi i primi venti-trenta risultati); inoltre, nella maggior parte dei casi (per “motivi di efficienza”) Google dà la possibilità di visionare solamente i primi mille risultati.

Il motivo dell’approssimazione, dicevamo, è che fornendo un numero non precisissimo Google – spiegano proprio dal quartier generale del motore di ricerca – “può offrire risultati di qualità in brevissimo tempo“. Ma ultimamente, si legge nell’articolo, qualcosa è cambiato nell’algoritmo che calcola il numero di risultati. Un’inchiesta, infatti, ha svelato grandi differenze tra un termine cercato nel maggio del 2007 e, lo stesso termine, cercato ieri: a maggio Google offriva oltre 15 milioni di risultati, ieri invece ne offriva solo due milioni. E non è tutto.

Per la stessa ricerca, Yahoo! offre quasi 20 milioni di risultati, Microsoft 7,7 milioni e Ask 4 milioni: questo significa che tre altri motori di ricerca mostrano molte più pagine di Google. E questo avviene nella maggior parte delle situazioni e con quasi tutti i termini cercati. Big G inizia a diventare competitivo e a superare gli altri – incredibile – solamente con ricerche complesse dai tre termini in su. Una spiegazione prova a darla Matt Cutts, capo del Google Webspam team, che spiega come il motore di ricerca abbia iniziato a trattare i sottodomini allo stesso modo delle directory.

“Per diversi anni – si legge nel suo blog – Google ha usato l”host crowding’, cioè la possibilità di mostrare fino a due risultati da ogni hostname/sottodominio di un dominio. L’approccio funziona molto bene per mostrare uno o due risultati da ogni sottodominio, ma abbiamo avuto contestazioni perché per alcuni tipi di ricerche, Google mostrava pagine piene di risultati tutti da uno stesso dominio. Per questo nelle ultime settimane abbiamo cambiato i nostri algoritmi per far sì che questo non accada più in futuro”.

Ma in effetti, quante volte ci capita di andare oltre la terza, quarta, quinta pagina di una ricerca?


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.