Daniele Semeraro

Giornalista

Impedire a chi ha usato la rete per compiere reati di accedervi per sempre: giusto o esagerato?

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Oggi affrontiamo un’altra problematica legata alla Rete e ai reati che si perpetuano proprio attraverso rete. E la domanda che vi pongo è questa: impedire l’uso della Rete a chi ha usato internet per compiere reati è un atto necessario, o è solo un’eccessiva violazione della libertà personale? Negli ultimi anni il problema è stato affrontato in diverse sedi: mentre da molti è questo tipo di punizione è vista come un’azione necessaria, da altri invece è vista come un’azione eccessiva (e anche difficile da attuare), considerato che internet è entrato sempre di più nelle nostre vite.

Impedire l’uso del Www vorrebbe dire, ad esempio, impedire le telefonate via VoIP, impedire la prenotazione online di aerei, treni o alberghi, impedire la possibilità di ricaricare il telefonino, e così via. Ultimamente numerosi tribunali hanno etichettato come “eccessive” le punizioni del genere, ma pochi giorni fa un tribunale del New Jersey ha istituito una nuova legge che prevede che coloro che utilizzano internet per compiere reati debbano essere banditi dalla Rete.

La legge, in particolare, verrà applicata a chi usa il Web per catturare le proprie vittime, e sembra che porterà con sé solo una piccola eccezione, nei confronti di chi con internet ci lavora. Purtroppo quest’apertura non è bastata per fermare le polemiche: anche se al criminale vengono lasciate aperte solo la posta elettronica aziendale, le Web-apps e altre poche cose del genere, questo – dicono in molti – significa che la persona in questione non potrà accedere a tutta l’industria dell’intrattenimento, impedendogli ad esempio di scaricare legalmente film e musica.

Non pensate che chi scrive sia a favore dei cosiddetti “sex offenders”, anzi. Chi compie un reato deve pagare la sua pena, e spero davvero che le polizie di tutto il mondo continuino a combattere questo brutto tipo di reati, che tra l’altro sembrano essere in aumento, a causa ad esempio di tutti coloro che sui social network come MySpace si fingono ragazzini per adescare minorenni. Credo, però, che al livello in cui siamo arrivati ora, con internet che è diventato uno strumento che coinvolge tutta la nostra vita, forse chi fa le leggi (e anche i tribunali che le applicano) dovrebbero considerare anche questo fattore. Come al solito mi piacerebbe sentire la vostra opinione. Pensate che queste punizioni siano forse troppo eccessive e anacronistiche, o al contrario è meglio prevenire che curare?


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