Daniele Semeraro

Giornalista

L’Unione Europea punirà l’istigazione al terrorismo su internet

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L’Unione Europea ha approvato una normativa contro l’istigazione al terrorismo attraverso la rete per cercare di arginare l’utilizzo di internet a scopi terroristici da parte di gruppi militanti. Tra le altre decisioni prese dai ministri della Giustizia e dell’Interno che si sono riuniti a Lussemburgo, anche l’approvazione di un piano d’azione per cercare di impedire ai gruppi di recuperare facilmente esplosivi.

Secondo le ultime ricerche delle polizie europee, il Web è diventato importantissimo per i militanti, “dal momento che permette di condividere conoscenze, pianificare operazioni e fare propaganda a un pubblico di massa. Internet – si legge in un rapporto – viene usato per ispirare e mobilitare i terroristi locali e funge da campo di addestramento virtuale”.

Non solo, aggiungiamo noi: internet offre la possibilità di mandare messaggi anonimi in tutto il mondo (per rivendicare attentati o fare minacce) in modo del tutto semplice. Gli stati membri dell’Unione, dunque, prenderanno a partire da oggi misure necessarie per garantire che tra le accuse collegate al terrorismo ci sia la pubblica istigazione a commettere un reato terroristico, il reclutamento terroristico e l’addestramento al terrorismo.

Non è tutto: gli stati potrebbero inoltre considerare i tentativi di addestramento e reclutamento come reati terroristici, anche se ovviamente non saranno obbligati a farlo. Alcuni paesi (come Spagna e Italia – e meno male, aggiungerei io) già puniscono l’istigazione al terrorismo; altri, invece, come i paesi scandinavi, ancora non lo fanno e dovranno cambiare le proprie leggi per applicare la normativa. Siamo realisti: di certo la legge non fermerà l’ondata di violenza di questi ultimi decenni, ma speriamo almeno serva per cercare di arginarla.


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