Daniele Semeraro

Giornalista

Albero, il purificatore d’aria innovativo e tutto italiano


Abbiamo provato Albero Home, il purificatore ideato dalla startup italiana DIRAC che sfrutta le nanotecnologie per migliorare la qualità dell’aria che abbiamo in casa. Ma non solo: il progetto, infatti, sta trovando anche singolari e interessanti applicazioni

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Riportare il naturale equilibrio nelle nostre case, e nel mondo, grazie alla tecnologia e soprattutto alle nanotecnologie. È il sogno di Federico Mallia, amministratore delegato e fondatore di DIRAC, startup innovativa attiva dal 2018, che con l’ausilio di numerose figure professionali ha creato un interessante prodotto chiamato Albero Home. Un prodotto che si inserisce all’interno di un progetto più ampio, Albero, che, potenzialmente, è in grado di ridurre l’inquinamento delle nostre grandi città. Abbiamo incontrato Mallia e provato per diverse settimane il suo Albero Home. Ecco com’è andata.

La storia di DIRAC e il progetto Albero

“DIRAC – ci racconta orgoglioso e appassionato Federico Mallia – ha sempre avuto l’idea di voler purificare l’aria per riportare il naturale equilibrio nel mondo attraverso l’uso di sistemi tecnologici”. Insieme a lui, ingegnere meccanico e delle nanotecnologie, lavorano designer, ingegneri, esperti di IT e intelligenza artificiale. Il progetto Albero nasce con la necessità di agire da subito sulla qualità dell’aria attraverso potenti luci UV che caricano di energia le nanotecnologie, che quando “vedono passare” un inquinante lo “smolecolano”, sfruttando il processo della fotocatalisi che imita il respiro delle piante (da qui appunto la scelta di chiamare il progetto Albero). In altre parole, l’ossidazione fotocatalitica elimina le sostanze nocive trasformandole in sostanze del tutto atossiche, con l’aria che passa prima attraverso un pre-filtro dove vengono intrappolate tutte le particelle più grandi, poi all’interno del filtro PCO nanotecnologico: il risultato è il rilascio, nell’ambiente, di aria pura. Il progetto prevede consumi minimi (il che, in questo periodo, non guasta) e soprattutto nessun pezzo di ricambio da acquistare né da smaltire.

Albero Home

La principale applicazione, per il momento, del progetto Albero si chiama Albero Home: si tratta di un purificatore d’aria di design molto bello da vedere, con listelli di legno “che si ispirano – ci spiegano – al desiderio di portare l’energia e l’armonia della natura nell’ambiente quotidiano”. Albero Home si controlla attraverso un’app ed è davvero intuitivo da utilizzare perché una volta configurato (anche in questo caso in maniera molto semplice) offre quattro modalità operative: giornaliera (da attivare di giorno), notturna (da attivare di notte, ancora più silenziosa), boost (lavora al massimo della potenza) oppure automatica, che si attiva, si disattiva e si regola automaticamente in base alla qualità dell’aria. Presenti sensori che identificano composti organici volatili, diossido di carbonio, temperatura, umidità e poi un modulo WI-Fi e uno Bluetooth. La app Albero Home è anche in grado di mostrare all’utente in un grafico di semplice lettura la situazione degli inquinanti in casa e di proporre uno storico dei dati. Infine, nella parte superiore di Albero è presente anche una lampada a LED a basso consumo energetico con intensità e temperatura colore modificabili direttamente dall’utente. Al momento – rispetto ai modelli più “blasonati” in commercio – manca un’integrazione con gli assistenti vocali e le app per la smart home, ma immaginiamo non tarderanno ad arrivare. Il prezzo di Albero Home è di 749 euro. “Gli inquinanti che abbiamo in casa sono cinque volte superiori a quelli esterni – ci spiega Mallia – e derivano dalle sostanze che arrivano da fuori come i gas di combustione delle automobili ma anche da dentro casa come la formaldeide, il benzene, i batteri, gli acari, i composti biologici generati dall’arredamento, dall’elettronica, le muffe prodotte da cucine e bagni”. Come scrivevamo prima non c’è necessità di acquistare ricambi: quando necessario l’app avvisa che occorre risciacquare il filtro sotto acqua corrente. Albero Home è molto bello e “scenografico”, è molto silenzioso e può essere installato in abitazioni ma anche in uffici, hotel, studi professionali e così via.

Un sogno a lungo termine: le bolle d’aria pulita

Il grande potenziale di questa tecnologia è l’applicazione a 360 gradi a ogni spazio vissuto dall’uomo, ci spiega ancora Mallia: è possibile, ad esempio, applicarla agli allevamenti intensivi (che tanto inquinamento creano ogni giorno), alle ventole da computer, ai mezzi di trasporto pubblico, addirittura alla frutta e verdura (gli ingegneri di DIRAC, tra le altre cose, hanno infatti scoperto che questa tecnologia inserita all’interno di un frigorifero aumenta il tempo di vita di frutta e verdura anche di dieci giorni, mantenendo intatte le qualità nutritive). Ma il vero sogno dell’azienda è quello di costruire “il Grande Respiro”, la più grande community di purificatori d’aria in grado anche, potenzialmente, di eliminare – se diffusi capillarmente – l’inquinamento delle grandi città. Il tutto attraverso Albero Urban: un dispositivo alto tre metri (una sorta di Albero Home in grande) realizzato in collaborazione con l’architetto Giancarlo Zema che potrà essere anche arricchito di panchine o piante per creare delle vere e proprie bolle d’aria pulita.


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