L’intelligenza artificiale ma anche le simulazioni scientifiche hanno sempre maggiore bisogno di potenza di calcolo. Ma questo significa anche dover raffreddare in maniera sempre più efficace i data center. Lenovo ha sviluppato una tecnologia di raffreddamento ad acqua, che abbiamo approfondito in un’interessante intervista con Alessandro De Bartolo, country manager per l’Italia dell’Infrastructure Solution Group
➔ GUARDA IL SERVIZIO TV SU SKY TG24
➔ GUARDA L’INTERVISTA INTEGRALE SU SKYTG24.IT
➔ LEGGI L’INTERVISTA SU SU SKYTG24.IT
Sistemi di super calcolo, intelligenza artificiale, archiviazione e gestione dei dati sempre più veloce, simulazione dei fenomeni fisici e chimici, studio della biodiversità e delle scienze della vita. I supercomputer sono ormai fondamentali per l’evoluzione della ricerca scientifica, ma insieme alla capacità di calcolo cresce la necessità di abbattere i consumi energetici, soprattutto quelli legati ai sistemi di raffreddamento. Questo perché la temperatura di esercizio dei data center continua a crescere proprio a causa dell’elevata miniaturizzazione dei componenti e alla necessità di prestazioni sempre maggiori. Abbiamo visitato la sede milanese di Lenovo e incontrato Alessandro De Bartolo, country manager dell’Infrastructure Solution Group, l’unità aziendale che si occupa di tutte le infrastrutture di calcolo e di gestione di dati. De Bartolo ci ha raccontato di come Lenovo abbia sviluppato, e reso già operativa in numerosi data center in Italia e nel mondo, un’innovativa tecnologia di raffreddamento ad acqua chiamata Neptune Direct Water Cooling in grado di abbattere, oltre alla temperatura, anche le emissioni e i costi di gestione.
Lascia un commento