Daniele Semeraro

Giornalista

Urban Vision e il futuro tech delle maxiaffissioni: arrivano le pubblicità “profumate”


Abbiamo intervistato Gianluca De Marchi, amministratore delegato e co-fondatore della media company. Che ci racconta il futuro del settore, tra nuove tecnologie, fragranze e coinvolgimento del pubblico

Realtà aumentata, social network, attività di coinvolgimento del pubblico. La pubblicità outdoor e le maxi-affissioni diventano sempre più intelligenti, sempre più digitali e in grado di “arredare” le città, integrarsi nel tessuto urbano e valorizzarlo. Urban Vision – media company leader in Europa nei restauri sponsorizzati e nella valorizzazione del patrimonio culturale attraverso progetti di comunicazione integrata – non si ferma ma anzi sta puntando a innovare ancora di più il settore. Ne abbiamo parlato con l’amministratore delegato e co-founder, Gianluca De Marchi.

De Marchi è un arrivo una grande novità in grado di rivoluzionare il settore delle maxiaffissioni e delle pubblicità outdoor. Di cosa si tratta?

“Abbiamo deciso di dotare tutti i nostri impianti di diffusori di fragranze, e stiamo iniziando da quelli a Roma e a Milano. Le fragranze saranno diffuse sotto forma di oli essenziali che hanno numerose caratteristiche: anticongestionanti per le vie aeree, antimicrobiche, antibatteriche e antistress. Per un primo momento, dunque, renderemo innanzitutto più salubre l’area intorno agli impianti pubblicitari. Dopodiché il secondo momento sarà più commerciale: i clienti, infatti, potranno scegliere da una library olfattiva (una specie di catalogo, ndr) la fragranza che abbia le caratteristiche più vicine al prodotto che stanno promuovendo o addirittura potranno far realizzare una fragranza ad hoc. Noi tra l’altro abbiamo già realizzato una ‘fragranza Urban Vision’ che siamo pronti a diffondere nelle città”.

Realtà aumentata, social network, geofencing, sempre con un occhio di riguardo alle persone: qual è il futuro del vostro settore e quali tecnologie all’avanguardia dobbiamo aspettarci?

“Noi stiamo mettendo il massimo delle tecnologie nei nostri impianti, il nostro scopo è quello di far dialogare più mezzi possibili. Si tratta di attività di ‘engagement’, di coinvolgimento del pubblico, che si rivolgono direttamente all’utente, facendolo ad esempio interagire attraverso lo smartphone con la maxiaffissione. Abbiamo diversi esempi: il ‘portrait’ che è un’attività divertente con la quale si può entrare nel messaggio del cliente utilizzando un ‘selfie billboard’; c’è poi il ‘geofencing’ che è un sistema che amplifica l’impatto della comunicazione outdoor; c’è la realtà aumentata, di cui un po’ tutti ormai conoscono le potenzialità, e attraverso un’attività di gaming è possibile interagire con lo spazio circostante. Attività divertenti, dunque, che possono anche concludersi con un premio o con un’’esperienza’ definita a monte con il cliente. Si tratta dunque di strumenti che noi aggiungeremo sempre di più ad un prodotto che già ha di per sé una sua utilità, in quanto finanzia tutta l’attività di restauro di un edificio attraverso i fondi privati che raccogliamo vendendo gli spazi pubblicitari sui ponteggi”.

Durante il periodo dell’emergenza quando tutto sembrava immobile voi con le vostre affissioni digitali non siete rimasti fermi ma avete anche trovato il modo di fare del bene: può raccontarci la vostra esperienza?

“Ci è sembrato doveroso. Noi siamo editori di spazi importanti all’interno delle città e una prima attività che abbiamo fatto è stata quella di amplificare i messaggi sociali e di pubblica utilità delle istituzioni, a partire dalla Protezione Civile e ovviamente dalle amministrazioni locali. Quindi abbiamo messo a disposizione come amplificatori di messaggi tutti i nostri impianti. Mi piace ricordare la splendida attività fatta con Toiletpaper: abbiamo realizzato ad hoc immagini di straordinario impatto artistico e per raccontare il periodo terribile che stavamo vivendo. Non è tutto, abbiamo anche fatto altre attività interessanti tra cui una raccolta fondi destinata ai familiari del personale sanitario, gli eroi che ci hanno difeso”.


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