Daniele Semeraro

Giornalista

Grillo dal premier, prelicenziamento


Il comico genovese col suo blog ha raccolto 1,5 milioni di firme
“Se il governo non ottempererà agli impegni presi, tutti a casa”

Show di Beppe Grillo da Prodi
“Lettera di prelicenziamento”


di DANIELE SEMERARO

ROMA – Beppe Grillo ha portato oggi al presidente del Consiglio Romano Prodi una lettera di prelicenziamento. Per adesso “lasciamolo lavorare – ha spiegato il comico genovese – sennò torna Berlusconi. Però se entro poco tempo” non ottempererà agli impegni presi con i cittadini, “lo licenziamo, insieme a tutti i suoi ministri. Perché loro sono i veri co-co-co., i dipendenti a tempo determinatissimo, e noi siamo i datori di lavoro”. Per l’iniziativa, lanciata attraverso il suo visitatissimo blog, Grillo ha raccolto un milione e mezzo di firme.

“La avvisiamo – si legge nella lettera – quali datori di lavoro, della procedura che adotteremo nel caso i Suoi Ministri non ottemperassero a quanto promesso nei settori di competenza”. “La informiamo – prosegue – che prima di dar corso a eventuali provvedimenti (che potrebbero arrivare al licenziamento) attenderemo le giustificazioni che Ella ci vorrà fornire entro cinque giorni dalla nostra richiesta, dopodiché ci riserveremo di comunicarle le nostre decisioni”.

“Ho chiesto a Prodi – racconta poi Grillo – di spiegare qual è il senso che hanno della modernità, che idea hanno. Se pensano che l’Italia debba diventare una piattaforma logistica dell’Europa. L’ho detto a mio figlio: preferirebbe emigrare”. Prodi ha preso atto delle sue richieste e ha promesso di consegnare la lettera a tutti i ministri.

Il comico, poi, ha aperto una riflessione sull’energia, ricordando che nel ’92 il costo della bolletta prevede che il 7% vada per le fonti rinnovabili. “E oggi – continua – si spendono 30 miliardi di euro per gli inceneritori. Una balla, un incantesimo, sonofinanziati con i soldi che paghiamo sulle rinnovabili. Io sto facendo un giro nelle piazze contro gli inceneritori”.

Grillo, poi, si è lanciato in uno dei suoi lunghi discorsi: contro Paolo Scaroni (“Non vi vergognate di avere gente come lui in posti strategici? Compra centrali nucleari a nome nostro in Slovacchia”); i giornalisti (“Non vi vergognate di stare qui con i vostri microfonini che mettete sotto la bocca di chiunque esce?”); l’alta velocità (“A cosa serve? A spostare una mozzarella a 300 all’ora?”); i parlamentari (“Qui a fianco c’è Montecitorio e ci sono venti parlamentari condannati, che fanno le leggi… manco in Uzbekistan”).

(8 giugno 2006)

(Nella foto: Beppe Grillo dopo la riunione con Prodi)


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