Daniele Semeraro

Giornalista

Maccheroni per gli studenti britannici. Gli inglesi copiano le nostre mense



Due inviati del governo di Londra studiano i pasti delle scuole italiane. Per migliorare la loro politica alimentare introdurranno nei college cibi italiani

Maccheroni per gli studenti britannici
gli inglesi copiano le nostre mense

di DANIELE SEMERARO

ROMA – Entrano nelle mense delle nostre scuole, prendono appunti, assaggiano i cibi. Sono i due esperti inviati dal Consiglio di Ricerche Economiche e Sociali del Regno Unito, Kevin Morgan e Roberta Sonnino, che stanno preparando un rapporto che mette a confronto i pasti scolastici di Roma e Toscana con quelli inglesi del Carmanthenshire, Gloucestershire e Aberdeenshire. La relazione, poi, servirà al ministro dell’Istruzione britannico Ruth Kelly per migliorare la politica alimentare delle scuole inglesi.

Qualche mese fa il popolarissimo chef televisivo inglese Jamie Oliver aveva lanciato una campagna, subito raccolta dal governo Blair, per migliorare con più qualità e più cibi sani e freschi le mense scolastiche d’oltremanica. E così due nutrizionisti dell’Università di Cardiff sono volati in Italia nella speranza di importare i salutari menu delle nostre scuole. La questione non è quella di copiare i menu scolastici italiani e introdurli nelle scuole britanniche, ma di utilizzare ingredienti freschi e biologici, come quelli previsti dai menu delineati l’anno scorso per le 140 mila scuole di Roma.

“La cucina delle scuole italiane ha un odore così buono – ha detto al Times di Londra Kevin Morgan, visitando una scuola elementare nostrana – e nelle mense ci sono anche tovaglie di carta bianche e cestini di mele fresche”. I due inviati, inoltre, si sono meravigliati di aver visto, al posto delle classiche patatine fritte, pasta al pomodoro e basilico, polpette di carne e insalata fresca, torta alle mele. “Abbiamo bisogno di questo in Inghilterra – continuano i due nutrizionisti – e non è solo questione di pasta e olio d’oliva, ma d’ingredienti stagionali associati al territorio”.

(16 novembre 2005)


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