Daniele Semeraro

Giornalista

Nuove sindromi, la dipendenza da e-mail



Secondo una ricerca, l’88% degli utenti ritiene
che di e-mail ci si possa intossicare

Dipendenza da e-mail
ne soffrono 3 utenti su 4

L’esperto: “La posta elettronica porta molti
benefici, ma gli utenti devono controllarsi”

di DANIELE SEMERARO

ROMA – In Italia l’88% degli utenti, cioè 3 su 4, ritengono che di e-mail ci si possa intossicare. Lo rivela uno studio commissionato da Symantec (la stessa società che commercializza gli antivirus e antispam più diffusi nei pc italiani), secondo il quale il 75% degli intervistati ha dichiarato di non poter fare a meno dell’e-mail, e uno su cinque rientra in una nuova categoria di utenti detti “dipendenti”, soggetti cioè che controllano l’e-mail in maniera compulsiva e si abbandonano al panico se non riescono ad accedervi.

Secondo lo studio, gli intervistati si possono suddividere sostanzialmente in quattro categorie: i “disciplinati”, il 49% degli intervistati, che sostengono di “avere nei confronti della posta elettronica un atteggiamento ‘rilassato’”, i “dipendenti totali” (21%), che “confessano di controllare l’e-mail in maniera compulsiva, è connesso a internet in media 2,6 ore al giorno e effettua il primo controllo della posta al mattino alle 9). A seguire, poi, le categorie di persone che meno utilizzano la posta elettronica: i “tecnofobici”, il 10% degli intervistati, che all’e-mail preferiscono la “snail-mail” (letteralmente “posta lumaca”, cioè la posta tradizionale) e la comunicazione verbale, e, infine, i “bombardati” (6%), che subiscono l’e-mail e hanno difficoltà a farvi fronte.

“Le caratteristiche di ciascuna di queste categorie non stupiscono – commenta Marco Riboli, Country Manager per l’Italia della Symantec -. Ciò che preoccupa è il fatto che quasi il 40% del campione ha un approccio ‘malsano’ all’e-mail: la posta elettronica può portare enormi benefici e facilitare la vita lavorativa, ma gli utenti devono controllare il loro modo di usarla e il numero di volte in cui vi accedono”.

Secondo la ricerca, nel 2005 il numero di e-mail da gestire per persona è aumentato notevolmente: il 91% delle imprese ammette infatti che negli ultimi dodici mesi i messaggi di posta elettronica sono aumentati in media del 47%, con un conseguente aumento del tempo dedicato alla consultazione e alla gestione. Addirittura, il 52% degli intervistati dichiara di dedicare anche più di due ore al giorno tra invio e ricezione di e-mail (il 15% vi dedica quattro ore al giorno).

A proposito di orari, secondo quanto emerge dallo studio il 54% controlla l’e-mail prima delle 9 del mattino (alcuni già alle 6) e la maggior parte effettua l’ultima connessione della giornata intorno alle 17 (ma non sono pochi quelli che arrivano anche a mezzanotte). Il 72% utilizza la posta elettronica anche fuori ufficio in situazioni non lavorative, il 40% in vacanza e il 38% durante le assenze per malattia.

La ricerca, infine, conclude con le “regole d’oro” cui ogni utente dovrebbe attenersi: 1) Valutare quando e dove attendere alla posta elettronica; 2) Se non si stanno aspettando comunicazioni urgenti, provare a lavorare offline per qualche tempo così da poter ultimare le attività in corso; 3) Gestire la casella della posta in arrivo conservando solo i messaggi che richiedono un’azione, in modo che possano poi rappresentare la lista delle cose da fare; 4) Cercare di usare l’e-mail solo quando una conversazione non è possibile o risulta inopportuna; 5) Valutare chi ha veramente bisogno di ricevere il messaggio e inviarlo in copia di conseguenza.

(13 gennaio 2006)


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