Daniele Semeraro

Giornalista

Medicine alla Coop, vendite record. Ma nelle farmacie niente sconti


da REPUBBLICA BARI – pagg. I e IX

Nei primi quattro giorni il corner della salute segna l´1,9% del fatturato dell´ipermercato
In via Quintino Sella un cartello: qui prezzi ribassati

di DANIELE SEMERARO

L´Ipercoop di Santa Caterina a Bari, tra i supermercati che hanno iniziato la commercializzazione dei farmaci di automedicazione e senza obbligo di ricetta, è quello che in Italia sta riscontrando il successo maggiore. Gli sconti, che arrivano anche al 30 per cento del prezzo indicato sulla confezione, fanno gola a centinaia di clienti ogni giorno. Ma c´è anche chi, tra i consumatori, rimane dell´idea che i farmaci si debbano acquistare esclusivamente dal farmacista sotto casa, anche se è difficile resistere agli sconti.

Coop Estense ha reso noto che nei primi giorni di apertura del corner della salute, la vendita dei farmaci al punto vendita di Santa Caterina a Bari ha fruttato circa l´1,9 per cento del fatturato dell´intero punto vendita, più di pasta, farina e riso messi insieme: «Abbiamo rilasciato oltre 1500 scontrini in quattro giorni» spiega Vittorio Varone, direttore dell´ipermercato. «Tra i prodotti più gettonati figurano Maalox, Enterogermina, Tachipirina e Moment, anche se stiamo avendo un riscontro positivo su tutte le 200 specialità che vendiamo. Da sabato scorso, giorno dell´apertura, a fare la fila al banco ci sono sempre moltissime persone, a tutte le ore. Alle farmaciste – aggiunge Varone – abbiamo spiegato che non c´interessa che servano il cliente nel minor tempo possibile, come accade per esempio al banco salumeria, ma che devono prendersi tutto il tempo necessario per dare al cliente le informazioni di cui ha bisogno».

Anche se per adesso non è ancora facile fare stime, i risultati raggiunti si possono tradurre in un guadagno netto di 250-300mila euro l´anno, come conferma Eddy Gambetti, direttore commerciale dei punti vendita Coop Estense: «È vero che in questi giorni vendiamo più farmaci che pasta, ma teniamo a precisare che non abbiamo fatto un´azione propagandistica, ma abbiamo cercato di individuare i bisogni reali delle persone, e quello di pagare di meno i farmaci ci sembra un bisogno reale. Per adesso i consumatori ci stanno premiando, forse perché sono i primi giorni, ma per il futuro non possiamo fare previsioni. La Coop di Santa Caterina – conclude – registra la vendita di medicinali maggiore in Italia, superiore rispetto al Nord, e questo si può spiegare probabilmente con la maggiore attenzione ai prezzi laddove i redditi sono più bassi».

Sul fronte dei farmacisti, facendo un giro per le strade, non del tutto deserte, del centro di Bari, la maggior parte di loro ammette, tra preoccupazione e rassegnazione, di non effettuare sconti «come quelli della Coop». Erminio Sbiroli, farmacista di via Putignani, ad esempio, è fermo sulla sua idea: «Qui non si fanno sconti. Per quelli – spiega, disponibile ma anche un po´ seccato – bisogna andare al supermercato, e insieme al pane e al prosciutto potete comprare anche alcuni medicinali scontati». E allora perché anche le farmacie non applicano sconti o riduzioni? Semplice: «Qui avete il farmacista e la comodità di andare sotto casa. Se volete invece gli sconti – spiega, riferendosi all´Ipercoop di Santa Caterina – dovete prendere la macchina e andare fuori città: conviene?». Stessa situazione in molte altre farmacie, da corso Cavour a via Melo a via De Giosa, ma per Aspirina, Tachipirina o Moment le risposte erano sempre le stesse: il prezzo è quello di listino e gli sconti, quando si applicano, sono riservati ai clienti più affezionati.

A fare qualche riduzione, ad esempio, è la farmacia di Antonio Romita, in via Quintino Sella, che ha esposto un grande cartello con tutti i prezzi ribassati: «Compatibilmente con le esigenze della farmacia – spiega Romita – pratichiamo abitualmente alcuni sconti, tra il 10 e il 20 per cento, su alcuni prodotti senza obbligo di ricetta. Certamente – prosegue – non possiamo arrivare alle riduzioni promesse dalla Coop, perché non possiamo permettercelo».

E i consumatori cosa ne pensano? «Sono curiosa e certamente appena possibile andrò all´ipermercato a fare scorta di quei farmaci che è sempre utile avere in casa», racconta entusiasta la signora Piera. «Non ho la possibilità di andare così lontano – spiega Vincenzo, 78 anni, ignaro dell´iniziativa – ma chiederò a mia figlia di accompagnarmi». E c´è anche chi, come la signora Caterina, rimane tradizionalista: «Continuo ad andare dal mio farmacista di fiducia, che mi conosce e mi sa consigliare». Antonio Romita spiega anche che numerosi clienti si sono rivolti a lui per esprimergli la propria contrarietà alla liberalizzazione della vendita dei farmaci: «Certamente – racconta – coloro che sono favorevoli all´iniziativa non vengono a dircelo, ma in molti sono venuti a lamentarsi perché non trovano seria l´iniziativa. Chissà, avranno ancora la storica visione del farmacista nella farmacia che dà consigli e suggerimenti?».


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