Daniele Semeraro

Giornalista

Sprout, spopola in Italia la matita che si trasforma in pianta


L’idea, di alcuni studenti del MIT di Boston, era semplice: creare una matita che alla fine del normale ciclo di vita non inquinasse e si trasformasse in qualcos’altro. La società Sprout World ha fatto il resto, e adesso la matita è venduta in 80 paesi e ha, tra i suoi estimatori, anche Michelle Obama e Richard Branson

Chi l’ha detto che le tecnologie studiate e ideate al Massachusetts Institute of Technology di Boston riguardino solo computer e algoritmi? C’è molto di più, come ad esempio le matite sostenibili Sprout. Si tratta delle uniche matite al mondo che danno vita a erbe aromatiche, frutta, verdure e fiori una volta esaurito “il loro lavoro”. Le matite sono disponibili in dieci varietà, sono tutte naturali al 100%, biodegradabili e composte da legno proveniente da foreste sostenibili certificate. 

La storia di Sprout

Sprout World è stata fondata nel 2013 dall’imprenditore Michael Stausholm che, spiega a Sky TG24, ha rilevato l’idea di una matita piantabile creata da un gruppo di studenti del MIT di Boston. L’azienda adesso ha uffici a Copenhagen e a Boston e, solo lo scorso anno, ha registrato una crescita del 75% nelle vendite. Tra l’altro la matita è stata adottata da moltissime aziende multinazionali come gadget e ha anche estimatori di eccezione, ci spiegano, tra cui Michelle Obama e Richard Branson.

Come funziona

L’idea dietro alla matita è semplice: quando diventa troppo corta per scriverci, la matita si pianta in un vaso e le si dà nuova vita, invece di eliminarla. Questo perché all’estremità opposta della punta con cui si scrive c’è una capsula per semi biodegradabile. Si tratta, spiegano da Sprout, di un oggetto praticamente “eterno” perché è possibile piantare la matita anche dopo moltissimi anni di utilizzo. Come funziona? Tutto molto semplice: una volta che abbiamo deciso che con la matita non possiamo più scrivere prendiamo un vaso che abbia un foro di drenaggio sul fondo e anche un sottovaso e lo riempiamo di terriccio umido. La matita andrà piantata nel terriccio con un’angolatura di circa 30 gradi. Il vaso andrà annaffiato spesso mettendo l’acqua nel sottovaso e andrà posto in un luogo con temperatura media di 20 gradi e luce del sole (non diretta). I fiori o le piante inizieranno a nascere entro un mese. Le matite sono vendute anche su Amazon al prezzo di partenza di poco meno di 10 euro per una confezione da 5.

Le nuove sfide di Sprout

Finora sono state vendute oltre 30 milioni di matite in oltre 80 paesi, con l’Italia che si è posizionata tra i mercati in cui il prodotto ha maggiormente destato interesse, L’ultima nata è una matita con semi di abete. Ma il fondatore e Ceo lancia la sfida e presenta anche la prima matita da make-up al mondo che si pianta dopo l’uso: “Abbiamo appena lanciato – ci spiega Michael Stausholm – l’eyeliner di Sprout, e l’idea è la stessa della matita: una volta esaurita, si pianta la capsula in un vaso, si mette l’acqua, la capsula si dissolve e nascono fiori o erbe aromatiche: è una formula tutta naturale, certificata ed è, per noi, l’essenza della sostenibilità”. L’eyeliner è composto di ingredienti naturali, è privo di microplastiche, è certificato contro le allergie ed è arricchito da oli naturali. Al momento è presente in edizione limitata in Italia, Svezia e Danimarca.


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